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Antipsicotici a lunga durata di azione iniettabili versus orali nella schizofrenia


Recenti e ampi studi randomizzati e controllati non hanno mostrato alcun beneficio degli antipsicotici a lunga durata d'azione iniettabili rispetto agli antipsicotici orali nella prevenzione delle ricadute nella schizofrenia. Né ha mostrato vantaggi una recente meta-analisi che ha incorporato questi studi.

Tuttavia, gli studi randomizzati e controllati potrebbero arruolare un numero sproporzionato di pazienti con una migliore aderenza al trattamento e minore gravità della malattia.
Gli studi speculari, che confrontano i periodi con antipsicotico orale contro il trattamento a lunga durata d'azione iniettabile negli stessi pazienti, potrebbero pertanto riflettere meglio l'impatto reale degli antipsicotici a lunga durata d'azione iniettabili.

Sono stati selezionati 25 studi speculari provenienti da 28 Paesi effettuati fino al 31 maggio 2012 che hanno coinvolto 5.940 pazienti con schizofrenia per 12 mesi o più ( 6 mesi o più ciascuno con antipsicotico orale e trattamento a lunga durata d'azione iniettabile ) che hanno incontrato i criteri di inclusione.

Gli esiti co-primari erano il rischio di ospedalizzazione e il numero di ricoveri.
Gli esiti secondari includevano i giorni di ospedalizzazione e la durata del ricovero.

Gli antipsicotici a lunga durata d'azione iniettabili hanno mostrato una forte superiorità rispetto agli antipsicotici orali nella prevenzione della ospedalizzazione ( 16 studi, n=4.066; risk ratio, RR=0.43; P minore di 0.001 ) e nel ridurre il numero di ospedalizzazioni ( 15 studi, 6.342 anni-persona; rate rate, RR=0.38; P minore di 0.001 ).

Questo forte vantaggio è stato anche osservato per i risultati secondari e in sottopopolazioni clinicamente rilevanti e gruppi di trattamento multipli.

In conclusione, i risultati di studi speculari nei pazienti idonei all'uso clinico di antipsicotici a lunga durata d'azione iniettabili hanno mostrato una forte superiorità di questi farmaci rispetto agli antipsicotici orali nella prevenzione della ospedalizzazione.
I risultati sono in contrasto con la recente meta-analisi di studi randomizzati e controllati che non ha mostrato la superiorità degli antipsicotici a lunga durata d'azione iniettabili.
Dati i possibili bias negli studi speculari, come quelli relativi agli esiti attesi, decorso naturale della malattia ed effetto del tempo, è necessaria una cauta interpretazione.
Tuttavia, la popolazione in studi speculari riflette meglio la popolazione che riceve antipsicotici a lunga durata d'azione iniettabili nella pratica clinica. ( Xagena2013 )

Kishimoto T et al, J Clin Psychiatry 2013; 74: 957-965

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